MUTSEU

MUTSEU

Cagliari
  • Cappella della Pietà
  • Particolare del retablo della Cappella della Pietà

Cappella della Pietà

Il canonico Spano fa risalire la costruzione della cappella al rinvenimento del simulacro della Pietà, che, secondo un’antica tradizione riferita appunto dal canonico, sarebbe avvenuto nel 1660, ad opera di un bambino che giocava nel cortile dell’Ospedale, cui apparteneva l’area dove ora sorge la cappella.

Il citato documento del Bonfant (del 1635), attesta l’avvenuto  rinvenimento e quindi questo dovrebbe essere portato indietro nel tempo. Lo studioso Mauro Dadea, cui si devono alcune delle notizie riportate, propone il 1606 come anno cui fare risalire il ritrovamento del simulacro, ipotizzando un errore materiale di trascrizione da parte del canonico Spano (1660 appunto anziché 1606).

La costruzione della cappella avvenne ad opera dell’Arciconfraternita e grazie all’interessamento del viceré Antonio Lopez de Ayala, conte di Fuensalida, il quale per consentire al benemerito sodalizio di completare i lavori già avviati nella chiesa, ottenne dal devoto re Carlo II un contributo di duemila reali. Dalla lettera, scritta dal Viceré a Carlo II per ottenere il contributo, appare chiaro che alla “Santa y Milagrosa Ymagen” (come egli definiva il simulacro della Pietà) vengono attribuiti da tempo molti miracoli: tra coloro che ottengono grazia figura lo stesso viceré, la cui figlia Isabel Anna fu guarita, per intercessione della Madonna, da una malattia cronica.

La cappella è di bella architettura, sormontata da un’elegante cupola e impreziosita da un ricco retablo o “macchina scenica”, realizzata come scenografia che esalta e intronizza la statua miracolosa.

Il simulacro, databile ai primi decenni del ‘400, presenta la Vergine Maria con le braccia aperte in gesto di preghiera, mentre il rigido corpo del Figlio le ricade sulle ginocchia: l’opera è da attribuire ad autore catalano influenzato dall’arte tedesca.

Il retablo nel quale è inserita la Pietà è costituito da una nicchia, delimitata lateralmente da due colonne tortili vitinee poggiate su plinti riccamente decorati con motivi vegetali, richiamanti la simbologia eucaristica: la nicchia è sostenuta da due angeli stilisticamente simili a quelli che reggono lo stemma di Martino il Giovane nel mausoleo a lui dedicato nel Duomo di Cagliari.

La cappella, come ricorda la lapide posta al suo ingresso, fu inaugurata e aperta al culto il 1° marzo del 1686.