Opere pittoriche
La Parrocchia ha diverse opere pittoriche importanti sistemate nella parrocchiale e nella chiesa del Santo Sepolcro. Alcune, per motivi di sicurezza e di opportunità, sono state trasferite da quest’ultima nel Museo del Tesoro.
Il dipinto più pregevole, tra questi è sicuramente quello dell’Ecce Homo: Gesù flagellato è raffigurato frontalmente nell’atto di chiedere ragione delle percosse subite e nel verso è dipinta la schiena del Signore trasformata tutta in una piaga. L'opera è stata recentemente attribuita a Giovanni Bilevelt, pittore di origine fiamminga e confratello gesuita operante a Sassari nella prima metà del Seicento. Nel Museo hanno pure trovato collocazione forse definitiva, quattro dipinti ad olio su tela, una volta esposti nella cappella della Pietà nella chiesa del Santo Sepolcro, raffiguranti il vicerè Antonio Lopez de Ayala, la moglie e i figli. Le quattro opere sono state attribuite a Giuseppe Deris, pittore di formazione artistica sarda, molto legato all’ordine gesuitico.
La più significativa delle opere esposte in questo Museo è la tavola ovale raffigurante la Madonna col Bambino. Della tavola si ignora sia l’originaria collocazione che le più antiche vicende storiche: donata nel 1966 alla Parrocchia dal dr. Carlo Enrico Zanda, è appartenuta alla famiglia del donatore almeno a datare da metà Ottocento.
Non si esclude che la tavola sia nata in Sardegna e che fosse la parte centrale dello scomparto principale di un trittico o di un polittico, trasformato in immagine devozionale per un intervento settecentesco.
Il dipinto, che già nel Cinquecento subì la totale ridipintura del volto del Bambino e della mano della Vergine, è con ogni probabilità, da ricondurre alla cultura artistica toscana trecentesca. L'intervento cinquecentesco sul Bambino e sulla Vergine è da attribuire alla bottega del Cavaro.